Isola del Giglio con la Concordia

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GiglioConcordia13La Prima uscita all' isola del Giglio da dopo il naufragio della Costa Concordia di Gennaio scorso, si rivela all' insegna di tutto, non solo rivolto alla curiosità di visionare la nave naufragata. Sirivela anche la crociera meno scontata e piu' avventurosa dall' inizio dell' anno...

Partiamo con un ritardo mostruoso sabato mattina con Giovanni e Luigi due nuovi amici di Milano che ci hanno ingaggiato per provare la vela e le notti in rada a Campese alla splendida isola del Giglio (in realtà il caro Giovanni poi durante il viaggio mi rivelo' il suo vero scopo, che per privacy non potro' svelare). Il giorno prima di noi, erano partiti Angelo e Serjigno per la stessa meta e l' appuntamento era sull' isola..

Arriviamo a circa metà strada verso le 15:45, mentre io e Luigi stavamo sotto coperta a mangiare un mega insalatone (leggermente sbandati), in pozzetto dalla vedetta viene avvistato un paio di pinne da Giovanni che in realtà erano un branco di 12/15 delfini, una decina di delfini cominciano a sfilare sotto la barca e quando tutti e tre' a prua guardavamo sotto ai nostri nasi quella meraviglia della natura, ecco che compare in mezzo al branco un delfino enorme, circa 3 metri di mammifero che con la sua imponenza si e' fatto largo tra' gli altri, peccato non essere riusciti a fotografarlo, specialmente la coda, che a vista, presentava 4 graffi bianchi come cicatrici molto profonde e che ricordavano a mio modo di vedere come dei tatuaggi.

A circa 6 miglia dall' isola, ecco la striscia bianca della Concordia che staccava sul panorama, optiamo per rimandare il vedere quel mostro che sembra adagiato a dormire sulla costa e puntiamo Campese per scendere a terra, (d'altro canto io come molti dei miei compagni che navigano per mare, sono profondamente segnato ed indescrivibilmente basito dall' accaduto alla nave Concordia, dovuto al fatto anche che a poche miglia di distanza da noi, che quel giorno eravamo rientrati da poco da una uscita/pesca, si siano trovate in difficolta' e siano morte molte persone, senza aver potuto far nulla o magari essere di aiuto in qualche modo dopo quel disastro).

Nel frattempo "Alisea" la barca con su Sergito ed Angelo, avevano preferito prendere una boa in porto e ce ne riservavano una anche per noi di fianco. Ci troviamo a terra a Campese, noi dopo aver scroccato un passaggio ad un tender, Angelo e Serjito ci raggiungono in autobus per mangiare alla sagra del totano, dopo cena un' caffè con ammazza caffè in spiaggia, di fronte alla barca. Decidiamo di tornare a bordo e vedersi l'indomani con le barche, a loro partiva l'ultimo autobus per il porto.

Al nostro ritorno in barca (dopo un' ulteriore ora per ritrovare un fortuito passaggio) la risacca era molto aumentata al punto di dire dire che era impossibile dormire in rada, subito mi ritornano in mente le parole di Angelo che mi raccontava della boa che ci avevano lasciato a fianco loro e delle calme acque del porto... Decidiamo all' unanimità di salpare l'ancora e farci questa oretta di navigazione notturna verso il porto, erano le 00:45.

Partiamo per tempo mentre la barca a fianco gia' aveva spedato ed oltrepassato le boe di delimitazione bagnanti, arriviamo in zona punta del fenaio che avvistiamo l'Agentario, la luce di via poppiera era la iTorcia di un' iPhone dato che quella della barca si era bruciata, verso le 01:25 la sagoma nera della Concordia taglia a forma dello scafo le luci del porto, ci avviciniamo ancora, verso le 01:35 siamo a fianco alla nave, una luce accecante del gruppo di sorveglianza ci aveva puntato piu' e piu' volte, poi girato attorno, poi ci illuminava la rotta puntando il faro sulla prua della nave e noi potevamo leggere chiaramente "COSTA CONCORDIA" sulla prua, (ancora piu' estrema suggestione di quanto pensassi impressionante!) alle 2 di notte circa, solo noi eravamo in giro per il mare, e sopratutto intorno alla nave!!! tant'evvero che appena all' imboccatura del porto anche un gommone della polizia si e' avvicinato e ci ha scortato fin quando eravamo dentro ai frangiflutti di Giglio porto.

Sergito intanto con cui avevamo parlato al telefono, ci aspettava con una lampadina insieme ad Angelo, la manovra e' stata perfetta anche con un' arietta un po' al traverso sui 10 nodi, ci siamo ormeggiati, per le 2:30 eravamo tutti di nuovo a bere e chiaccherare nel nostro pozzetto, nelle calme acque del porto, una barca a fianco all' altra.

Ci svegliamo presto e scndiamo col tender tutti e 5 a fare colazione, (una colazione con scenario apocalittico!!)

Salpiamo per le 12:30 dopo un giretto al porto per rientrare con bei 18 nodi di bolina a Marina di Grosseto per le 18:30 dove dopo una cavalcata di bolina a 6,5/7 nodi finisce anche questa avventura all' Isola del Giglio.

ECCO UN PO' DI FOTO:

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