Refitting Coperta Sweden Yacht 34

In una calda serata di fine Maggio, al tramonto, rientrando da una giornata colma di corse tra cantiere, porto, porto, cantiere (tipiche di questo periodo), mentre eravamo alla guida del nostro furgone, veniamo letteralmente "sfanalati" da un furgone bianco che ci seguiva! accostiamo e scopriamo con sorpresa che era il nostro amico Piero! ....in breve, aveva bisogno di un serio aiuto, perchè di li a qualche giorno sarebbe dovuto partire per la Grecia.
Questa tipologia di lavori da attrezzisti sono alcuni tra gli incarichi che ci piacciono in assoluto! Inoltre, l'installazione delle attrezzature di coperta è da sempre uno dei lavori che più ci compete, fortunatamente il nostro bagaglio di esperienza, ci permette di imbarcarci in veri incarichi di manutenzione...

anche difficoltosi, che abbinati alla nostra rinomata pignoleria, ci fanno portare a termine i lavori, sempre nel migliore dei modi.
In questo caso abbiamo accettato questa "sfida" di "ricomporre" la coperta di una Sweeden Yacht 34 del 1979 chiamata "Tintomara" - "Tintomara secondo una leggenda Nordica era una donna bellissima che faceva innamorare ogni uomo, ma nessuno riusciva mai a conquistare il suo cuore".
La barca era stata smontata durante l'inverno perchè aveva un gran bisogno di essere isolata dalle numerose infiltrazioni d'acqua, che si facevano strada sia dai fori dell'attrezzatura di coperta, sia dalle viti del vecchio teack! montato con centinaia di viti come alla vecchia maniera. Come spesso accade, quando si ha molto tempo per fare dei lavori, si sono ritrovati a pochi giorni dal varo, a dover montare ancora tutto!
Generalmente non lavoriamo mai in questa maniera, se a smontare non siamo stati noi direttamente, specialmente ai primi di Giugno, senza sapere se i pezzi smontati fossero tutti integri, o a quali complicazioni saremmo andati incontro. Specialmente dopo il sopralluogo, sembrava impensabile che la barca in meno di un mese sarebbe stata varata!
All'interno di "Tintomara" celetti e gavoni erano completamente sventrati, una parte dell' impianto elettrico idem, il nuovo teack ancora da finire di essere gommato, la coperta liscia come una pista da bowling!, la carena da fare, le murate da lucidare, il motore da revisionare eeeeeeeccccccttttt.....
Ma le sfide impossibili ci piacciono! e servono per crescere indubbiamente!!
Decidiamo quindi di accettare l'incarico. La voglia di aiutare Piero, l'aver conosciuto l'armatore (una persona eccezionale e disponibilissima), dopo esserci coordinati impeccabilmente per avere libero spazio di lavoro con gli altri vari tecnici, ed aver condiviso il grosso delle ore di lavoro con il falegname (con cui tutt'oggi collaboriamo), siamo stati entusiasti di aver accettato questo lavoro!

Iniziamo il lavoro il primo giorno insieme a Piero con il quale abbiamo studiato tutto quello che era da re-installare, disponendo sulla coperta tutta l'attrezzatura, facendo foto, studiando dal basso tutti i fori da rifare e quelli da lasciare chiusi e più passavano le ore, più cose saltavano fuori!!!
- Carrelli del genoa, passacime, stopper, rotaie, organizer, lande delle sartie, basi dei candelieri, il collare dell'albero passante, i bozzelli a piede d'albero, prese d'aria, tappi acqua e gasolio, tientibene, attacco strallo e stralletto, rinvii, salpa ancore, catena nuova e tutta l'attrezzatura di coperta con tanto di rondelle, bulloni e contropiastre ove necessario!.
In pompa magna con due trapani (uno per il foro pilota, ed uno per la svasatura), pistola del silicone, viti inox nuove ed aspiratore, iniziamo una giornata full immersion (di quelle senza pranzo), nella quale soltanto per montare le due rotaie del genoa dritte, eseguiamo ed isoliamo più di 70 fori nella nuova coperta!
Lavoriamo spediti anche i giorni seguenti, anche Piero riprende coraggio, ed insieme ri-ancoriamo alla barca anche le due grosse strutture d'acciaio sotto coperta che tengono il sartiame (chili e chili da tenere sospesi ed imbullonare al millimetro) ma ce la facciamo, ed ogni grosso lavoro è un passo in avanti!
Arriviamo alla dirittura d'arrivo da soli, Piero dopo aver rimandato la partenza il più possibile è stato costretto ad abbandonarci a circa metá strada! ma grazie a lui siamo riusciti ad entrare bene con la testa sul lavoro! quasi come se avessimo smontato noi direttamente.
Arriva il giorno dell'alberatura, troviamo l'albero sotto la barca e lo prepariamo al meglio, sistemiamo sartiame e cime, laviamo via lo sporco di un invernata a terra, untiamo ogni meccanismo e re-installiamo in testa d'albero windex e stazione del vento, trattando le plastiche come si deve. Alberata la barca, non rimane che regolare alla meglio il sartiame (per poi regolarlo di fino una volta in acqua) perché pur trattandosi di una barca solida e robusta, é pur sempre vetroresina! e dopo un anno su un invaso, una volta imbracata e poggiata in acqua, avrebbe ritrovato la sua naturale forma muovendosi, quindi la regolazione fatta a terra sarebbe cambiata nuovamente una volta in acqua. Dopo aver sistemato al meglio l'albero, riarmiamo boma, vang, vele, passiamo tutte le drizze e le scotte al loro posto e la barca è finalmente pronta.
Il giorno del varo é stata una festa! la barca ha toccato l'acqua il giorno 9 Luglio alle 11:00 di mattina, dopo esattamente 33 giorni dal nostro incontro con Piero. Un vero record, per un lavoro non da tutti!
Giunti all'ormeggio a Castiglione della Pescaia, il nostro compito rimane soltanto di rifinitura, tagliate il silicone in eccesso, ormai asciutto, che debordava della attrezzatura installata, montare lo spray hood e regolare di fino l'albero per una navigazione da crociera.

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Buon Vento!
Ecco le foto dei lavori:
- Preparazione

- Alberatura

- Varo

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