Quanto va veloce una barca a vela?

  • Come in quasi tutto quello che riguarda la vela dipende sempre dal vento e dal mare! poco vento = passeggiata tranquilla e velocità lente, vento forte = belle planate e velocità sostenute.
  • Oggi esistono una moltitudine di forme e disegni di scafi di barche che si possono suddividere in due sostanziali categorie, scafi dislocanti (immersi nell' acqua) quindi più lenti ma più marini e robusti e scafi plananti (che riescono ad uscire dall'acqua) quindi più veloci, leggeri e maneggevoli.
  • Si puó calcolare la velocità massima (detta critica) di uno scafo dislocante secondo una "strana" legge fisica: Uno scafo immerso nell' acqua avra una sua spinta data dal vento e dalle vele o dal motore che gli faranno prendere velocità, questa velocità aumenterà sempre di più, finchè la pressione dell' acqua sulla prua ed i relativi vortici che si formeranno a poppa non faranno altrettanta resistenza ed equpareranno la spinta. Queste due forze (vento=spinta & acqua=freno) si possono vedere visivamente stando a fianco di una barca che naviga alla sua massima velocità, ed avranno la forma di una lunga onda (anche con mare piatto) che imprigiona la barca partendo da prua, passando sotto la pancia e terminando a poppa. Uno scafo dislocante per assurdo, essendo imprigionato dentro questa onda più avrà potenza di propulsione (vento o motore) e più consumerà l'energia senza accellerare in maniera significativa, questo perchè aumenterebbe soltanto la pressione dell' acqua sulla prua, aumentando quindi la forza frenante di pari passo alla forza che spinge (maggiori consumi e non aumento della velocità).
  • Una legge fisica dice che la velocità delle onde è legata alla loro altezza ed alla loro distanza l'una dall'altra. Secondo quanto detto dunque più sarà lungo, alta e tagliente la prua e potente lo scafo della barca più sarà bassa e distante quindi veloce l'onda che la imprigiona da prua a poppa, facendo aumentare la velocità critica quindi. Il calcolo della velocià critica di uno scafo dislocante viene fatto secondo il Numero di Froude che mette in rapporto la L = Lunghezza al galleggiamento (in piedi) e la V = Velocità (in nodi): FormulaVelocitàDiFroude per semplificare il calcolo della Velocità Critica basterà fare: FormulaVelocitàDiFroudeSemplificato
  • Per le barche plananti è molto diverso e questa regola funziona fino al raggiungimento della velocità critica, dopodichè per la forma della carena o delle sue appendici, uno scafo planante si solleverà dall' acqua (fino a circa 1metro dalla deriva), liberandosi dalla sua onda di prua ed inizierà a scivolare sulla sua poppa, facendo una minima resistenza all' acqua. Liberandosi così dalla Spinta di Archimede propria degli scafi dislocanti e sfruttando una nuova legge fisica detta Portanza. Dipenderà quindi da forma dello scafo, pesi, materiali e condizioni meteomarine ma lo scafo raggiungerà elevate velocità.

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