L'Amerigo Vespucci
Una fioca mattina di uno dei primi fine settimana di Giugno,
durante una delle prime navigazioni estive verso la splendida Isola del Giglio, sono apparse all' orizzonte delle vele scure.....
L'occhio esperto della ciurma gia' da un miglio abbondante di distanza si era accorto che non si trattava della solita nave di passaggio nelle Acque dell' Arcipelago, ma di una grossa imbarcazione a vela quadra, che sembrava veramente una di quelle pericolose navi pirata che un tempo uscivano dalla nebbia, proprio come stava succedendo quella mattina! Suggestivo ve lo garantisco.
Dopo poco abbiamo capito un' altro particolare, ovvero che la rotta era la stessa che facevamo noi e che le distanze diminuivano, infatti la nave cominciava a prendere forma piu' netta, svelando che si trattava proprio di un' enorme imbarcazione armata con vele quadre.
Quando ormai eravamo giunti a meta' strada, in prossimita' delle Formiche di Grosseto e la foschia lasciava spazio per farci vedere piu' nitidi i colori, abbiamo subito capito che si trattava proprio dell'....
Amerigo Vespucci, la barca scuola della Marina Militare Italiana per eccellenza stava navigando silenziosa lungo la nostra rotta, ma sopratutto a non piu' di 8 miglia dalla nostra costa e da Marina di Grosseto.
Subito si sono aperte scommesse su se si trattasse realmente o no proprio dell' Amerigo, del cosa stesse facendo nelle nostre acque e sopratutto cosa fossero o a cosa servissero quelle cime calate in acqua da poppa.
Secondo il mio modesto parere, e' il modo che usano a bordo per sciogliere le gomene dalle torsioni, lasciandole scivolare in acqua, per poi sciacquarle e addugliarle nuovamente in coperta.
Alcuni Cenni Storici:
La decisione di costruire l'Amerigo Vespucci venne assunta nel 1925, allo scopo di sostituire l'omonima nave scuola; un incrociatore a motore e a vela, ormai prossimo alla radiazione, che fu posto in disarmo nel 1928 e ormeggiato nel porto di Venezia per essere adibito ad asilo infantile, riservato agli orfani dei marinai.
Il Vespucci fu progettato insieme al gemello Cristoforo Colombo nel 1930 dall'ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio Navale e Direttore dei cantieri navali di Castellammare Stabia (Napoli), riprendendo i progetti del veliero Monarca, l'ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, poi ribattezzato Re Galantuomo quando fu requisito dalla Marina piemontese dopo l'invasione delle Due Sicilie. I progetti ricopiati erano dell'ingegnere navale duosiciliano Sabatelli ed erano custoditi a Castellammare Stabia insieme alle tecnologie necessarie alla costruzione di questa tipologia di imbarcazione.
La nave-scuola fu varata il 22 febbraio 1931 e il 15 ottobre 1931, nel porto di Genova, ricevette la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito. Il suo compito fu quello di affiancare il Cristoforo Colombo nell'attività di addestramento, fino al termine della seconda guerra mondiale, quando per l'effetto degli accordi internazionali, il Cristoforo Colombo dovette essere ceduto all'URSS, quale risarcimento dei danni di guerra.
Dal 1946 al 1952 è stata l'unica nave scuola a vela della marina militare italiana fino all'entrata in servizio dell'Ebe, un brigantino goletta costruito nel 1921 ed acquistato dalla Marina Militare nel 1952. A partire dal 1955 e stata affiancata da un altro veliero acquistato dalla Francia e ribattezzato Palinuro. Attualmente l'Amerigo Vespucci è la più anziana nave della Marina Militare ancora in servizio.
Il motto della nave, ufficializzato nel 1978, è «Non chi comincia ma quel che persevera» ed esprime la sua vocazione alla formazione ed addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare. I precedenti motti sono stati: «Per la Patria e per il Re»; sostituito nel 1946 con «Saldi nella furia dei venti e degli eventi».
LA STORIA DELL' AMERIGO VESPUCCI